Ieri sera gli oltre 125.000 spettatori presenti al Pescaiola Stadium hanno assistito al clamoroso diverbio fra PJ Leprai e Brusone. Ma veniamo al fatto: correva il 15 minuto del secondo tempo, le Furie Rosse avevano appena messo a segno il gol del 6 a 3, PJ era a bordo campo pronto ad entrare. Brusone, inspiegabilmente, dal campo a richiamato l'attenzione del mitico PJ dicendogli di aspettare nell'effettuare la sostituzione. La cosa non è stata gradita dal numero 18 delle Furie Rosse il quale si è rimesso seduto in panchina e ha rifiutato, successivamente, di scendere in campo. Sul momento non è stata data importanza alla cosa anche per la grande prestazione della squadra, ma, ai più, non sono sfuggite le palesi "mandate al diavolo" di PJ nei confronti di Brusone. La "bomba" è esplosa, fragorosa, negli spogliatoi a fine partita.
Il procuratore di PJ, Carlo Pallavicino, ha convocato una conferenza stampa d'urgenza. Queste le dichiarazioni:
"Brusone non ha la direzione tecnica della squadra, non spettano a lui le decisioni sui cambi. Lui deve pensare solo a non prendere gol a pollo come è spesso successo in campionato. Il mio assistito è rimasto molto male per l'atteggiamento, chiaramente ostile, del portiere dei TMC. Non riusciamo a capire il perché, tutte le volte, non vuole che PJ entri in campo. Noi crediamo che non ci siano spiegazioni plausibili ad un certo tipo di comportamento e rimaniamo in attesa delle scuse da parte di Brusone. PJ è giustamente amareggiato ed è molto indeciso se continuare la sua radiosa carriera in questa squadra, alla quale ha sempre dato tutto, o accettare le decine di offerte che ci stanno arrivando da tutte le parti. Ci aspettiamo, altresì, che il Presidente prenda dei provvedimenti e non lasci passare inosservato questo ennesimo affronto al mio assistito".
Parole pese, molto pese. All'uscita dagli spogliatoi abbiamo cercato di carpire qualche dichiarazione a Brusone, il quale ha detto: "No comment. Prendo atto delle parole del signor Pallavicino".
Il Presidente ha ritenuto doveroso rilasciare un breve commento sull'accaduto:
"Tra grandi giocatori sono cose che succedono. Negli spogliatoi si sono chiariti, penso che non ci saranno strascichi. Rimane solo da censurare il comportamento di Brusone nella speranza che non si verifichi più. La colpa di tutto, comunque, è da ascrivere al coach Agnello che lascia, troppo spesso, la gestione della squadra in mano ai giocatori. Se devo prendere provvedimenti li prenderò nei suoi confronti, non certo verso i miei giocatori".
Xavier Jacobelli










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