I This Mortal Coil sono un'Associazione Sportiva Dilettantistica che si regge sui propri esigui mezzi finanziari. Nel tempo diversi sponsor si sono succeduti nelle magliette delle Furie Rosse. I più importanti sono stati: MARIO HAIR ART, ITALTEX, FITOBOX e ECOAGRI. Dal 2008 proveremo a fare il salto di "qualità". Lo Stato ci ha dato la possibilità di poter avere il "5 per mille" come associazione sportiva dilettantistica affiliata al CONI. Perchè non approfittare di questa opportunità?

giovedì 19 aprile 2007

SIETE RIMASTI LEGGENDA, MA VI AMIAMO UGUALE

L'asticella era alta, forse troppo. Le Furie Rosse hanno giocato un tempo da primi della classe, poi hanno ceduto. Questo, in sintesi, il commento alla gara di ieri sera fra i TMC e il Campino.
La mananza (giustificata) del bomber bielorusso è andata a sommarsi alle già innumerevoli, storiche, assenze ed ha ridotto all'osso il potenziale offensivo della squadra.
Ma le Furie Rosse non sono certo scese in campo per far ballare la scimmia ed infatti il Campino ha sofferto come non mai per conquistare i 2 punti. Ma venamo alla cronaca.
Nemmeno il tempo di rompere il fiato che i TMC sono avanti di una rete grazie ad un gol d'astuzia del solito Stocchi (tocco sottomisura su passaggio di Pitton). Poi due grandi parate del portiere del Campino evitano il raddoppio delle Furie Rosse.
Il Campino è frastornato, non riesce ad imbastire una valida trama offensiva. Sono costretti a scagliare palloni dalla trequarti che non impensieriscono certo Brusone. Stocchi e Bazza, dietro, si trovano alla grande e duettano spesso facendo ripartire la squadra. Verso la metà del primo tempo da un tiro senza pretese nasce il pareggio: il pallone, destinato al fallo laterale, carambola sul corpo di un giocatore del Campino e finisce in fondo al sacco.
Palla al centro e non passano neanche due minuti che i TMC sono di nuovo avanti nel punteggio grazie a Pitton che sfrutta una "papera" del portiere avversario.
Poi succede di tutto. L'arbitro Capone stavolta si "aggraticcia" con il numero 2 del Campino facendo salire il nervosismo in campo. Partita ferma, discussioni feroci, volano parole grosse. I giocatori vengono distratti, continuamente, dall'arbitro che, ormai fuori di testa, sfrutta ogni occasione per fare il protagonista. Brave le Furie Rosse a non cadere nel tranello. Finisce il primo tempo senza altri particolari sussulti.
Nell'intervallo le discussioni continuano (sempre con l'arbitro protagonista) diventando il piatto forte della serata.
Nella ripresa il Campino mette in campo tutta la sua forza atletica e, piano piano, raddrizza il match. Prima raggiunge il pareggio con un tiro rasoterra a fil di palo, poi si porta sul 3 a 2 con un'azione di contropiede. I TMC provano a ripartire ma le forze cominciano a mancare ed il pressing, alto nel primo tempo, ora viene fatto sulla mediana. Questo avvantaggia il Campino che, così, a modo di impostare le azioni.
Intanto, in campo, continua lo show di Capone che non perde occasione per discutere con tutti facendo perdere d'interesse alla partita.
Il Campino, da parte sua, comincia a fare ostruzione perdendo tempo su ogni palla. Assurdo, inconcepibile che la seconda squadra del girone si ritrovi a gestire il risultato in maniera così antisportiva. Vergogna.
Le Furie Rosse, generosamente, si buttano in avanti alla ricerca della rete del pareggio e subiscono, ovviamente, in contropiede.
La partita finisce 5 a 2. Non è stata una partita memorabile, anzi diciamo che è stata piuttosto bruttina. Il Campino ha dimostrato la sua forza, ma in quanto a sportività non occupano certo il secondo posto in classifica. Perdere tempo contro una squadra di metà classifica.....crdetemi è veramente da poveracci. E poveracci hanno dimostrato di esserlo dal primo all'ultimo minuto. Sul loro stesso piano va messo l'arbitro Capone....troppo nervoso e malato di protagonismo, dovrebbero fermarlo o fargli capire che gli osservatori del C.A.N. non vengono a vedere lui.
Chiudo facendo un applauso alle Furie Rosse, non è facile giocare con certe squadre e con certi arbitri: siete rimasti leggenda, ma vi amiamo uguale.
Xavier Jacobelli

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